Premio di poesia “Gorizia, città degli innamorati” – III^ edizione
La giuria composta da:
Annalisa Clemente
Fabia Selva
Francesco Tomada
dopo attenta e approfondita valutazione delle opere, è pervenuta alla seguente classifica:
1° Di Ruocco Vittorio con la poesia “Sottovoce“
Motivazione: La poesia denota una notevole consapevolezza nell’uso dello strumento linguistico, e dietro a una fluidità quasi prosastica nasconde in realtà scelte formali in continuità con la tradizione letteraria del tardo Novecento. L’atmosfera oscilla tra il calore della passione e la freddezza di una possibile illusione, che estende la prospettiva del dolore ben oltre alla sofferenza individuale e la espande – in una prospettiva quasi montaliana – verso un’indifferenza che sembra divina.
2° Elisabetta Liberatore con la poesia “I volti dell’amore“
Motivazione: La poesia si compone di una successione di immagini che evocano atmosfere varie e diversificate, che in alcuni momenti sembrano cedere a una quieta rassegnazione mentre in altri – più frequenti – richiamano la vicinanza del contatto e la profondità degli affetti. Verso la conclusione la prospettiva si allarga improvvisamente e l’amore, da condivisione di sentimenti fra due persone, diventa fondamento spirituale ammantandosi di sacralità.
3° Egle Taverna con la poesia “Al tramonto“
Motivazione: Il titolo “Al tramonto” può forse risultare ingannevole: se il crepuscolo reca in sé l’idea di una fine che si avvicina, la poesia al contrario vive di una prospettiva lanciata verso il futuro, come sottolineato anche dai tempi verbali utilizzati. Se il presente sembra carico di rassegnazione (o anche di dolore), la lirica appare come un ponte gettato verso la speranza, schiudendo la porta a un cammino da percorrere necessariamente assieme.
La giuria ha ritenuto inoltre di segnalare le seguenti poesie:
1° Sabrina Tonin con la poesia “Per cercarti ancora“
Motivazione: La poesia prende spunto dalla delusione, dal rimpianto per un’occasione che appare perduta per sempre. Un vecchio biglietto offre invece l’occasione per un capovolgimento in cui la perdita stessa viene inquadrata nell’ottica della possibilità di un nuovo inizio. Nella capacità di rendere credibile il messaggio risiede il valore della poesia, che diventa consolatoria grazie alla forza delle parole, “perché la penna sa scrivere storie incancellabili”
2° Cristiano Mautarelli con la poesia “Carnevale“
Motivazione: La poesia denota un uso sapiente della lingua e un uso delle immagini decisamente originale. Per usare un’espressione contenuta nel testo, sembra quasi scritta da una “ponderata distanza”, da cui uno sguardo analizza il sentimento con metodo scientifico per riuscire a trarre risposte alle domande dell’autore. La chiusa sapiente, infine, lascia sospesi in uno spazio incerto, nel quale la cosa più naturale è ricominciare a leggere daccapo.
per la sezione giovani:
1° Eva Cerroni con la poesia “Imparagonabile“
Motivazione: Qualcuno dice che non si dovrebbero mai scrivere poesie d’amore, perché il rischio di sconfinare nella banalità è troppo elevato. Allora farlo in giovane età, utilizzare immagini già note (le labbra rosse come coralli, la limpidezza degli occhi) e riuscire comunque a risultare credibili grazie alla tensione del verso e all’autenticità dell’ispirazione è un merito importante, segno di un talento da coltivare e condividere.
2° Sara Montiglio con la poesia “14 Agosto“
Motivazione: Tutto il componimento vive su un dualismo fatto di distanze: dalle altezze dell’Universo alle profondità dell’animo, i confini dello spazio dove regnano i sentimenti di dilatano e sembrano accogliere, in alcuni passaggi, una serenità fin troppo ingenua. Che però è solo apparenza: la chiusa, infatti, ha il pregio di scompaginare sapientemente le carte e di spalancare davanti al lettore la vertigine del dubbio.
3° Ester Cento con la poesia “Senza te – catarsi“
Si tratta di una poesia coraggiosa, soprattutto in considerazione della giovane età dell’autrice. L’uso del linguaggio e delle immagini è infatti decisamente personale, ma al tempo stesso il testo rimane lontano da uno sperimentalismo di facciata e riesce a piegare la forma alle esigenze del contenuto. Apprezzabile l’uso di un verso libero e frantumato, piuttosto che la certezza del rifugio in una ritmica regolare e rassicurante.